Genere:Platform Anno di Uscita:2010 Mese:Dicembre Software House:Retro Studios Sviluppo:Retro Studios Pubblicazione:Nintendo
Cover
DONKEY KONG COUNTRY RETURNS 14/01/2011
[Come potete ben vedere questa recensione è stata pubblicata dopo molto tempo dall'uscita del titolo in questione. Non sarebbe stata pubblicata per Dicembre, ma sicuramente per gli inizi di Gennaio. Per questo mi scuso ufficialmente per non essere riuscito a pubblicarla nel tempo stabilito per via del poco tempo a disposizione e il servizio non professionale di Weebly Nd Chrono]
Era il lontano 1981 quando nel mondo degli arcade uscì un titolo destinato a entrare (sorprendentemente) nella storia dei videogames. Donkey Kong, questo fu il titolo; era un semplice gioco a schermata fissa con due protagonisti che avrebbero detto la loro negli anni a seguire. Il primo, Mario (che all’epoca veniva chiamato Jumpman) e l’altro, lo scimmione cattivo, Donkey Kong. Questo titolo sviluppato dalla Nintendo in collaborazione con la vecchia Atari porta la firma dell’allora giovane Shigeru Miyamoto (e spiegarvi chi sia quest’uomo mi sembra totalmente inutile, basta soltanto che vi dica che lui, oltre ad essere il più grande creatore di videogiochi al mondo, è il papà di Mario e Zelda). La semplicità di questo gioco (e dei tanti, tantissimi e bellissimi titoli di quella che definisco l’epoca felice) era quella di saltare con questo omino e arrivare in cima alle scale evitando i barili che lo scimmione cattivo lanciava in continuazione: scopo del gioco (e qui già si vede il futuro di Mario ovvero la sua condanna) quella di salvare una ragazza, tale Pauline (antenata della poi celebre Principessa Peach) dalle grinfie del cattivone di turno.
Donkey Kong fu un successo epocale e uscì praticamente per tutte le console esistenti dell’epoca (tra cui il famigerato Nes, la prima console di casa Nintendo) facendo guadagnare milioni di dollari alla casa giapponese. Questo gioco fu seguito da altri due titoli: Donkey Kong Jr e Donkey Kong 3, che non ottennero però lo stesso successo del primo capitolo. Per rivedere il logo di Donkey bisognerà attendere alcuni anni e una nuova console, ma soprattutto un team di programmatori capaci, come quelli della RARE, che nel 1994 diedero la luce al primo titolo di una nuova trilogia per console (stavolta per lo Snes) e che suscitò pareri pressoché l’ammirazione di critica e di videogiocatori. Ormai la serie di Donkey (che aveva avuto anche alcuni capitoli per Game Boy) era sinonimo di grande platform 2D e si mise come successore di Super Mario nell’olimpo di essi, scalzandolo (a livello grafico) dal trono di Re del genere. Per anni questi titoli per Snes hanno atteso un successore degno di tale nome e, saltando il capitolo a tre dimensioni per N64, la Nintendo ci riprova a rimettere nella pista la serie di Donkey proprio sulla console più adatta per questo genere di operazioni che mischiano il vecchio e il nuovo (pensate a New Super Mario Bros Wii), appunto la Nintendo Wii, che oggi ci regala una nuova avventura dello scimmione Donkey e della scimmietta Diddy. Donkey Kong Country Returns (da ora DKCR) è il nuovo titolo con cui la Nintendo rilancia la sfida a se stessa, ovvero a Super Mario Bros, affidando però lo sviluppo al team dei Retro Studios (già felici programmatori della serie di Metroid Prime) rimpiazzando la mitica RARE venduta dalla Nintendo nel 2002 alla Microsoft; infatti per molto tempo i ragazzi della Retro in alcune interviste dichiararono di stare lavorando a un titolo non della saga di Metroid, ma su qualcosa che avrebbe fatto felici i fan Nintendo.
Livello giocato in multiplayer a due giocatori
Il primo Boss del gioco
Ma ora, dopo tante chiacchiere, parliamo finalmente del gioco. DKCR è un platform in tre dimensioni con sfondi a 2D e livelli che si sviluppano in orizzontale (ma qualcuno anche in verticale). L’inizio del gioco è quantomeno un fatto ardito che nessun scrittore di fantascienza (ma della corrente più avveniristica) avrebbe mai immaginato, ovvero: la comparsa di un bestione orrendo e l’arrivo di una razza di creature (aliene? no dei semplici strumenti musicali volanti) fuoriusciti dall’enorme vulcano dell’isola che cominciano ipnotizzare le creature della foresta per indurle a rubare la scorta di banane di Donkey Kong! Ecco, dopo una così folgorante idea, degna di uno scrittore come Asimov o Henlein, andiamo avanti. Naturalmente quando ci viene rubato qualcosa ci arrabbiamo e potete ben immaginare la reazione di quel campione d’intelligenza che risponde al nome di Donkey che, vedendosi sfilare dal naso tutte le banane (rapite per chissà quali biechi scopi da quelle fameliche creature aliene), si mette subito alla ricerca della sua preziosa scorta. Il mondo di Donkey è quello classico, ovvero l’isola che compare anche nel primo capitolo per Snes (che diede il via alla rinascita del personaggio per alcuni versi appanna tosi negli anni) ed è strutturato da vari ambienti che fungono da livelli. Si comincia con la giungla, elemento naturale di ogni gorilla che si rispetti, ricca di alberi e liane sulla quale arrampicarsi, piante carnivore e fiori misteriosi. Gli scenari, man mano che si prosegue nel gioco, sono molteplici e sempre più calibrati nella crescente difficoltà. Si va dal livello della Spiaggia alle Rovine per poi passare nella famigerata Fabbrica fino al Vulcano finale. Ogni Mondo è costituito da sei o sette livelli. Essi sono a scorrimento bidimensionale e per completarlo non basterà soltanto arrivare alla fine, ma anche superare i molteplici bonus e raccogliere i vari oggetti disseminati tutt’intorno. Cominciamo col dire che sono nove (più uno segreto) e che sono dotati di una giusta miscela di difficoltà. Certo man mano che proseguiremo nell’avventura le sfide saranno sempre più difficili. In ogni mondo comparirà la famigerata capanna di Cranky, il vecchio nonno brontolone che vende cuori e vite e altre cose di cui parleremo tra poco. Voglio prima dire che i livelli iniziali servono per farci familiarizzare con i comandi del nostro scimmione preferito, semplici e intuitivi. Per ogni uno potrete scegliere la modalità cooperativa che, giocata insieme a un amico, vi porterà a divertirvi in due usando anche Diddy, la piccola scimmietta amica di Donkey, utile per raggiungere altezze ed eseguire salti rocamboleschi. Oltre a questo in ogni livello a un certo punto troverete un porcellino che finge da Check Point e vi permetterà di ricominciare da dove avete perso. (inoltre lo stesso porcellino, molto magnanimamente vi proporrà di farvi da guida su come si possa risolverlo, se si accorgerà che state perdendo un alto numero di vite. Trovata, questa, già usata per New Super Mario Bros Wii, ma che reputo decisamente offensiva per ogni videogiocatore, ma per i ragazzini più giovani o per il nostro capo Chrono, penso che essa possa rilevarsi sicuramente di utilità) [Mai usate guide in vita mia e ti ricordo una certa cosa in New Super .
Un altro personaggio che apparirà ogni tanto è Rambi, il vecchio rinoceronte che utilizzerete in luoghi dove sfracellare tutto quello che vi troverete davanti, sarà lo scopo primario. Prima parlavo della capanna del vecchio Cranky; oltre che ottimo store per comprare vite (i classici palloncini rossi che hanno soppiantato anche i blu e verdi dei vecchi titoli per Snes) potrete utilizzare le vostre monete-banane per comprare anche pozioni che vi allungheranno i cuoricini vita (ne avrete due e saranno quattro se utilizzerete anche Diddy) e il pappagallo Pagal che vi aiuterà nello scovare i puzzle contenuti in ogni livello. Questi puzzle (che ricordano molto quelli del celebre Banjo-Kazooie per N64, guarda caso sviluppato dai Rare) vanno da un numero di cinque a un massimo di nove, e, per scovarli, dovrete aguzzare la vista e scoprire tutte le tane più segrete, oltre che risolvere tutti i bonus. Pagal vi verrà in aiuto qualora passerete in zone dove ci sono i famigerati puzzle emettendo un gracchio che vi avvertirà della loro presenza. Per ogni livello, oltre che ai puzzle, ci sono anche le lettere Kong da raccogliere; queste lettere sono dislocate in zone alle volte semplici da raggiungere, oppure più ardue, dove per arrivarci bisogna calibrare bene la scelta del salto. Raccogliere tutte le lettere serve a sbloccare il livello segreto in ogni mondo; ce ne sono nove in tutto il gioco e in ognuno di questi troverete una pietra. Raccolte le nove pietre (vi dico che non sarà un’impresa facile ma neanche impossibile) sbloccherete il decimo mondo. Un’altra sfida che i simpatici ragazzetti della Retro hanno voluto aggiungere a questo titolo è la gara a tempo. Ogni livello è dotato di questa sfida. Potrete sbizzarrirvi a terminarlo nel tempo richiesto e collezionare man mano medaglie di bronzo, argento e oro. Di certo le medaglie d’oro, per essere raggiunte, occorrerà oltre che una notevole abilità anche una conoscenza accurata di ogni livello che, specie in quelli finali, consiste in una sfida decisamente ardua per ogni giocatore.
Livello sulla spiaggia con tanto di attacchi navali
Livello in montagna
Ma ora veniamo all’aspetto tecnico. Per quanto riguarda la grafica sono stato molto colpito dal lavoro dei programmatori, specie nei livelli della Spiaggia, ricco di colori e di personaggi simpatici sempre ben caratterizzati. Il design è molto curato è sorpassa di gran lunga quello di Super Mario Bros Wii. C’è da dire che il mondo di DKCR è curato nei minimi dettagli e anche la struttura dei protagonisti è ben rappresentata (anche se preferisco graficamente il lavoro che fecero i Rare a suo tempo) Di certo non si può dire che se ne stiano stati con le mani in mano. I nove mondi sono belli da vedere e variegati di fantasia e originalità, e non di sole foreste. Di certo i programmatori hanno tenuto come modello i tre capitoli curati dalla Rare per Snes (e vorrei ben vedere!), eseguendo di par loro un ottimo lavoro di grafica. Quel senso di ripetitività che accompagna tanti livelli dei platform in questo titolo non lo proverete. Molti, come quello sviluppato durante un tramonto nella Giungla, riescono a farci vedere delle novità grafiche. Forse avrebbero dovuto aggiungere più comprimari animaleschi, il solo Rambi per il momento ce lo facciamo bastare (magari chissà nel prossimo capitolo verremmo accontentati), ma tecnicamente parlando tutti i comprimari (amici e nemici) sono ben realizzati. Parlando di sonoro, le musiche sono azzeccate e precise. Molti motivetti sono quelli classici ripescati dai vecchi titoli Snes ed è sempre un piacere riascoltarli. Anche nei livelli della Giungla è bello sentire quel tamburo in lontananza e il grido di Donkey che mi ha fatto pensare tanto alla cara e vecchia Africa. La giocabilità è ottima nonostante qualche difettuccio riscontrato nei salti. Lo scimmione, mi duole ammetterlo, alle volte mi è apparso macchinoso e lento. Forse è un fatto mio, ma Mario li batte tutti! Di certo è molto meglio quando potrete adoperare anche la scimmietta Diddy che vi aiuterà e di molto nel completamento dell’avventura. Poche sono le innovazioni ma nelle Caverne vi divertirete molto a correre lungo i binari! Giocare per credere!
La longevità è garantita dalle tante cose da fare; per un giocatore, poco più che esperto, terminare questo titolo sarà affare di una settimana o poco più. Finirlo prendendo tutto (e dico tutto) invece è affare per maniaci dei videogiochi (ripeto: vanno bene livelli segreti, lettere e puzzle però le medaglie sono davvero inutili e pensare che bisogna passare ore e ore per prenderne una raggiungendo il tempo esatto, specie quello oro, sarà notevolmente frustrante, ma necessarie per completare il gioco). Otto livelli sono tanti; prendendo anche i puzzle sbloccherete le immagini inedite in 3D dei personaggi del gioco. In fin dei conti questo DKCR è molto più longevo del Mario per Wii (e anche graficamente lo scimmione pesta malamente il povero idraulico che può contare solo sul suo carisma e sulla giocabilità eccezionale che lo contraddistingue per pareggiare un po’ i conti.) Di certo parlo di New Super Mario Bros Wii perché è il titolo con cui mi sento dire che questo Donkey Returns va a contrastarsi. Personalmente li consiglio tutti e due. Senza esitazioni.
Commenti Finali
Mi vien da dire che la Nintendo su questo genere non sbaglia mai un colpo. Questo titolo, uscito dopo il non troppo esaltante capitolo per N64 e i vari giochetti musicali per GameCube, riscatta l’intera saga del gorilla ritornando alle giuste origini, alla sua naturale dimensione di gioco. Un titolo non solo bello, lungo e appagante, ma soprattutto divertente. Confido in un prossimo capitolo con l’aggiunta di altri personaggi animaleschi (già presenti nel primo leggendario titolo Snes) e di alcune migliorie grafiche e di giocabilità. Per la longevità dormite sonni tranquilli: non lo leverete (ripeto al duecento per cento) in un solo giorno! Quindi compratelo e giocateci senza esitazioni se il genere vi piace. By Miyamoto San